martedì 24 maggio 2011

BOLETUS AEREUS

Boletus Aereus (porcino nero)

 Si tratta di una delle quattro specie di porcini, e tra queste è sicuramente la meno conosciuta dai raccoglitori del Nord Italia, vista la sua particolare ecologia. Il colore del cappello può raggiungere tonalità più scure che negli altri porcini, per arrivare a colorazioni praticamente nerastre; anche la consistenza della carne è probabilmente la più soda tra tutti i porcini. I singoli sporofori raggiungono non di rado, in Boletus aereus, 1-2 kg di peso, evento del tutto eccezionale per le altre specie diffuse nella nostra zona. Cappello: fungo di grande taglia, alto fino a 20 cm e con diametro del cappello fino a 25 cm; cappello normalmente molto scuro nelle varie tonalità del bruno, ma talvolta con macchie chiare, vellutato, di forma ondulata, mai viscido. Imenoforo: tubuli non molto lunghi, bianchi per parecchio tempo, poi gialli, in vecchiaia molto avanzata addirittura verdi. Pori dello stesso colore dei tubuli, pruinosi se osservati al microscopio.Gambo: più o meno panciuto, dapprima crema-ocraceo, poi via via più scuro, con reticolo largo da bianco a bruno seppia, per lo più limitato alla sola parte alta. Carne: candida, immutabile, molto soda, colorata di bruno solo a immediato contatto della cuticola. Habitat: cresce comunissimo sotto latifoglie (querce e castagni), è una specie tipicamente mediterranea che si va rarefacendo man mano che si sale a Nord Commestibilità: ottimo commestibile.
Come si pulisce: si gratta via con un coltellino il terriccio e si lava intero, mai tagliato, in acqua acidulata o sotto acqua corrente. Come si cucina: si presta a qualsiasi ricetta avendo sia un ottimo profumo persistente, sia una gran carnosità; in molte regioni è consumato impanato e fritto, ma il modo migliore per evidenziarne al massimo le qualità è trifolato e, nel caso di esemplari grossi, alla brace. E’ buono anche crudo, se si tratta di esemplari giovani e freschissimi, purchè tagliato finissimo e condito con olio,  limone, sale, pepe e scaglie di parmigiano. Come si conserva: è uno dei pochi funghi che si possono conservare crudi per tre o quattro giorni (naturalmente se sono esemplari sani), purchè in locale fresco e non umido. Si adatta a quasi tutti i tipi di conservazione, una volta seccato aumenta ulteriormente il profumo ed è ingrediente ideale per i risotti.

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